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IL MIO ALFABETO
Sono concetti fondamentali che concorrono come Ingredienti principali o “segreti dello chef” in tutte le ricette personalizzate che caratterizzano il mio approccio.
Raccolti qui come un alfabeto.
A
Allineante (Healing): “Allineante” (Guarigione) un approccio che si concentra sul portare equilibrio e armonia nel corpo, nella mente e nello spirito. Sottolineando l’importanza di allineare l’energia interna, il benessere fisico e la chiarezza mentale per raggiungere uno stato di benessere olistico.
Le pratiche di consapevolezza, gli esercizi di respirazione e la meditazione sono fondamentali per mantenere l’equilibrio interiore. Queste pratiche aiutano a calmare la mente, ridurre lo stress e promuovere uno stato di chiarezza e radicamento.
Dieta ed esercizio fisico giocano un ruolo importante nell’allineare il corpo per la guarigione. Cibi integrali, ricchi di nutrienti, e pratiche come yoga o Tai Chi non solo mantengono il corpo in salute, ma contribuiscono anche ad allineare l’aspetto fisico con quello mentale e spirituale.
Metodi terapeutici come il counseling, la scrittura di un diario o persino l’arteterapia possono aiutare a liberare emozioni negative o traumi, portando le emozioni verso uno stato di pace e apertura.
Stare nella natura può avere un effetto radicante e allineante su corpo e mente. Passeggiate nella natura, “bagni di foresta” o semplicemente trascorrere del tempo all’aperto in silenzio possono aiutare a sentirsi connessi e in equilibrio.
Stabilire intenzioni e praticare affermazioni positive sono modi per allineare i propri pensieri con obiettivi di salute e benessere. È un modo per sintonizzare la mente verso l’armonia e l’auto-empowerment.
Ogni individuo potrebbe avere metodi unici per allinearsi, che si tratti di musica, creatività, preghiera o routine di cura di sé. Queste pratiche contribuiscono al costante allineamento tra il proprio mondo interiore ed esteriore.
Allostasi: Allostasi è un processo attraverso il quale un organismo mantiene la stabilità interna (omeostasi) attraverso cambiamenti fisiologici o comportamentali in risposta a fattori di stress esterni o interni. A differenza dell’omeostasi, che si concentra sul mantenimento delle condizioni stabili entro un intervallo ristretto, l’allostasi enfatizza la capacità di adattarsi in modo dinamico ai cambiamenti e agli stress ambientali.
Quando un Organismo sperimenta uno stress frequente o prolungato, aumenta il carico sui sistemi allostatici. Questo sovraccarico può contribuire a una serie di problemi di salute, all’ecosistema Azienda e agli Individui che la compongono.
L’allostasi ci aiuta ad adattarci nel breve termine, ma può portare a conseguenze sulla salute se lo stress diventa cronico, evidenziando l’importanza di gestire lo stress e promuovere l’equilibrio per evitare il sovraccarico allostatico.
Amore: Nelle Organizzazioni Positive il concetto di Amore è un tema centrale in un ambito che vede la crescita e il benessere dei dipendenti come elementi strategici per il successo aziendale. Nell’ambito delle Organizzazioni Positive, l’amore si declina in azioni concrete che mirano a creare un ambiente di lavoro in cui le persone possano sviluppare il proprio potenziale, sentirsi valorizzate e trovare un senso di appartenenza e scopo. Si declina nei seguenti elementi:
Benevolenza e Cura – Le organizzazioni positive promuovono un clima di benevolenza, in cui il rispetto reciproco e la cura per gli altri diventano pilastri fondamentali. Il “prendersi cura” non si limita alla dimensione professionale ma si estende anche a quella personale: i manager e i colleghi mostrano interesse per il benessere psicofisico delle persone, riconoscendo l’importanza di bilanciare vita privata e lavorativa.
Empatia e Compassione – L’empatia è un elemento chiave delle Organizzazioni Positive. I leader delle Organizzazioni Positive si impegnano a costruire relazioni autentiche, supportando i collaboratori anche nei momenti di difficoltà.
Valorizzazione e Crescita – sinonimo di rispetto per il potenziale umano. Le aziende che adottano questo approccio creano condizioni affinché le persone possano imparare, migliorare le loro competenze e sviluppare i propri talenti.
Cultura del Feedback e della Gratitudine – il feedback non è solo uno strumento di valutazione, ma un modo per riconoscere i successi e offrire supporto. La gratitudine diventa parte della cultura aziendale, espressa attraverso piccoli gesti quotidiani che valorizzano il contributo di ciascuno. La gratitudine aumenta l’engagement e la motivazione, creando un ambiente di lavoro più soddisfacente e produttivo.
Inclusività e Appartenenza – tutte le persone, indipendentemente dalle loro differenze, si devono sentano accettate e rispettate. Questo senso di inclusività è una forma di amore organizzativo, in quanto offre alle persone uno spazio sicuro per esprimere sé stesse, contribuendo così a una cultura di fiducia e collaborazione.
Ascolto (Attivo): Componente fondamentale per promuovere un ambiente positivo all’interno delle organizzazioni. In un contesto lavorativo, l’ascolto attivo si riferisce alla capacità di ascoltare con piena attenzione e comprensione.
Quando i leader e i collaboratori si ascoltano realmente tra di loro, si rafforza il clima di fiducia e di apertura. Le persone si sentono rispettate e accolte, aumentando il loro senso di appartenenza all’organizzazione. Sentirsi ascoltati aumenta il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti. Sapere che il proprio contributo è apprezzato e tenuto in considerazione rende i collaboratori più proattivi e partecipativi.
Permette ai leader di cogliere i dettagli delle sfide quotidiane e di trovare soluzioni che rispondano realmente alle esigenze dei team. Consente ai leader di capire meglio le aspirazioni e i punti di forza delle persone, aiutandoli a supportare e orientare la crescita professionale.
Fare domande aperte e lasciare spazio ai colleghi per esprimersi. Chi ascolta attivamente evita di giudicare o di interrompere, accettando le opinioni dell’altro senza pregiudizi, mostra l’interesse verso le preoccupazioni o idee dell’altro, dimostrando così un reale coinvolgimento nella conversazione.
È fondamentale per creare una cultura della trasparenza.
Autenticità: Sta a significare la Coerenza personale, ossia l’essere autentici nell’approccio e comunicazione, rispecchiando i propri valori. La trasparenza, la genuinità, senza artifici nella comunicazione. La tensione necessaria per rappresentare un modello di comportamento positivo, mostrando nel contempo vulnerabilità e umanità, ingredienti fondamentali di ogni relazione umana, sia privata sia nell’ecosistema azienda
Avere: Qui menzionato come opposto all’Essere. Tema già analizzato in senso filosofico e sociologico da Erich Fromm Avere o essere?. Contrappone la modalità di possesso e accumulo, ove ci si riconosce di successo per quanto si possiede, interpretandolo come fonte di sicurezza e valore. All’opposto di Essere.
Le organizzazioni, di qualsiasi natura esse siano, che privilegiano la modalità dell’avere, portano verso alienazione, ossia l’allontanamento dalla propria autenticità, l’insoddisfazione, intesa come senso di felicità non duratura ed anche verso la distruzione ambientale, poiché il desiderio insaziabile di avere contribuisce ad esaurire le risorse naturali
B
Bellezza: Concetto astratto che rappresenta cosa o situazione che trasmetta piacevolezza, perfezione e armonia, che suscita sentimenti di ammirazione, grandezza, nobilità. Ha un valore atemporale, cresce e matura intimamente con noi, può essere descritta come lo sprint che ci accompagna, la vitalità che sprigioniamo. La bellezza è prima di tutto autentica, nostra, peculiare. Allieta i sensi e l’animo di chi la percepisce.
Bene: Il senso filosofico ed etico si può descrivere come il fine ultimo della propria esistenza. Se lo leggiamo calato in realtà business, il bene è lo stato di soddisfazione personale e professionale, che si manifesta come equilibrio tra il raggiungimento degli obiettivi e il benessere emotivo. Persone con questo tipo di equilibrio sono alla base e funzionali al benessere organizzativo, contribuendo entrambi al successo aziendale. Il Chief Happiness Officer lavora in questo senso, attuando strategie per migliorare morale, senso di appartenenza e bilanciamento tra vita privata e aziendale.
Il bene è un valore ideale ed universale, visto come obiettivo futuro, serve come guida per i principi e le decisioni e si colloca in ambito filosofico, etico e strategico
Benessere: Il bene si riferisce a un valore universale e astratto che rappresenta ciò che è positivo, utile, giusto o moralmente desiderabile per gli individui o le organizzazioni. È un concetto ideale che guida le azioni verso un obiettivo “superiore. Il bene spesso è una guida per il benessere. Il benessere è una condizione di equilibrio, salute e soddisfazione, sia a livello individuale che organizzativo. Si riferisce a uno stato fisico, mentale ed emotivo positivo.
Il benessere è uno stato concreto e misurabile, dello stato presente, che impatta direttamente la qualità della vita e si colloca in ambito pratico, operativo e relazionale
Esempio: perseguire il bene di una organizzazione contribuisce al benessere dei dipendenti
C
Cammino: In un contesto organizzativo, rappresenta un percorso strutturato e progressivo, caratterizzato da tappe intermedie che segnano l’avanzamento verso un obiettivo comune. Questo termine evoca l’idea di un tragitto da compiere insieme, in cui i partecipanti collaborano, esplorano nuove opportunità, raccolgono informazioni utili e rielaborano continuamente le conoscenze e le esperienze acquisite per crescere ed evolvere.
Un cammino, in questo senso, non è un semplice spostamento da un punto A a un punto B, ma un processo intenzionale e dinamico che include:
- Esplorazione: l’indagine di possibilità e l’apertura verso scenari sconosciuti.
- Collaborazione: il contributo di più individui o gruppi che condividono risorse, idee e competenze.
- Apprendimento continuo: l’acquisizione e la trasformazione delle conoscenze in nuove pratiche o strategie.
- Adattamento e miglioramento: la capacità di rivedere e ottimizzare il percorso in base alle sfide incontrate e alle opportunità individuate.
- Completamento: il raggiungimento di un traguardo che non rappresenta una fine statica, ma una base da cui partire per nuovi sviluppi.
In un’organizzazione, il cammino può essere visto come un processo partecipativo che favorisce l’innovazione e la crescita, alimentato da uno spirito di scoperta e dall’impegno costante verso l’eccellenza. È un viaggio che richiede visione, pianificazione, perseveranza e la capacità di ispirare tutti i partecipanti a muoversi verso un futuro condiviso.
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Inoltre, amo camminare, per spostarmi in modo lento, per vivere il movimento e la cultura del posto in cui sono, un esercizio con grandi similitudini ad un viaggio di cambiamento.
Caos: Condizione organizzativa in cui l’incoerenza tra comportamenti sponsorizzati e disincentivati crea un ambiente disfunzionale. Questo caos si manifesta attraverso un’atmosfera di reattività emotiva negativa, che genera dinamiche di difesa e resistenza.
Il caos, in questo contesto, rappresenta una situazione di incoerenza sistemica all’interno dell’organizzazione, dove iI comportamenti dichiarati come ideali (sponsorizzati) non trovano corrispondenza nei comportamenti effettivamente premiati o tollerati. Le aspettative organizzative sono ambigue o contraddittorie, generando confusione tra i membri. Si innesca una disconnessione tra i valori dichiarati (mission, vision, etica) e le azioni concrete (decisioni, leadership, gestione operativa).
Il caos non è solo una questione di disordine superficiale, ma il risultato di incoerenze profonde che minano il tessuto emotivo e operativo dell’organizzazione, dove i collaboratori si sentono costantemente in uno stato di insicurezza e reattività difensiva. Solo la disciplina intesa come coerenza autentica tra valori e azioni può ristabilire un equilibrio positivo.
Capitalismo Consapevole: Ossia un nuovo modo di guardare al Business, basato su quattro principi fondamentali
- Buona causa: ogni business deve avere una buona causa che va oltre la semplice ricerca di profitto. Certamente il business ha bisogno di denaro ma deve perseguire anche obiettivi superiori; far soldi è il risultato, non lo scopo, delle imprese.
- Integrazione d’interessi: il business deve consapevolmente creare valore per l’intera comunità di stakeholder (n.d.r. portatori d’interesse) non solo per gli azionisti e gli investitori. Bisogna superare quindi la mentalità che oppone gli interessi delle comunità a quelli del singolo, cercando di generare valore condiviso.
- Leadership consapevole: i leader delle aziende devono essere guidati da una buona causa e mettersi a servizio delle persone piuttosto che inseguire potere e ricchezza individuali. Come veri e propri mentori devono saper ispirare e motivare i collaboratori verso una visione condivisa di benessere.
- Sviluppo di una nuova cultura economica:la cultura del capitalismoconsapevole si basa su concetti come fiducia, autenticità, cura, trasparenza, integrità, apprendimento e miglioramento personale. Le persone oggi chiedono fortemente di lavorare per aziende nelle quali paura e stress siano sostituiti da questi principi.
Cervello: Il cervello non è solo la parte pensante di noi, ma quando lavoriamo con gli individui è utile tenere in considerazione la teoria di MacLean su Cervello Tripartito: ossia rettiliano, primo a svilupparsi e si “preoccupa” della nostra sopravvivenza, caratterizzato dall’istinto, il cervello limbico, controlla memoria ed emozioni si preoccupa della nostra “soddisfazione” ed infine il cervello Cognitivo, che è il nostro cervello sociale.
Oltre al Cervello Encefalico, il nostro corpo dispone di altre due “cervelli”. Il primo, cervello Enterico, Michael Gerson, considerato il padre della neurogastroenterologia ci ha svelato che abbiamo più di 500 milioni di neuroni distribuiti tra esofago, intestino e stomaco. Il cervello enterico dialoga con il cervello encefalico e con altri organi. Il terzo è il cervello Cardiaco, introdotto da Andrew Armour nella sua ricerca sulla neurocardiologia, un centro nervoso complesso, autonomo rispetto al cervello encefalico e con più di 40 mila neuroni
Chief Happiness Officer : Il CHO lavora per creare un ambiente di lavoro positivo. In un contesto di complessità crescente, l’attitudine e l’esercizio di Complexity Thinking offre una visione sistemica e integrata che diventa essenziale per affrontare le sfide attuali e costruire un futuro positivo e sostenibile. Adottare una lente integrata e sistemica consente di generare coerenza tra le diverse componenti sociali, economiche e ambientali, favorendo così un approccio che non solo faciliti il cambiamento culturale, ma che lo renda anche strutturale e duraturo. Questo paradigma permette di accelerare la creazione e la predisposizione di sistemi resilienti, capaci di adattarsi e rispondere alle incertezze e alle trasformazioni del mondo contemporaneo, tracciando un percorso verso un equilibrio dinamico e flessibile.
Chimica: Si intende il vero significato scientifico, ossia quell’insieme di discipline che vanno dalla neurobiologia, alla epigenetica, all’endocrinologia e la loro interazione per capire come reagiamo in funzione di stimoli esterni. In particolare come favorire la salutogenesi, nostra e delle comunità e organizzazioni di cui facciamo parte, favorendo una modalità di comportamento Responsive invece che Reactive. Le suddette modalità si riferiscono a come le persone e i team reagiscono agli stimoli esterni e alle emozioni, con un impatto diretto sulla felicità e sul benessere:
La Modalità Reactive è guidata dalle risposte automatiche e immediate agli stimoli, spesso influenzate da stress o emozioni negative. È associata a una maggiore attivazione del sistema limbico (lotta o fuga) e tende a ridurre la produzione di neurotrasmettitori positivi, come serotonina e dopamina. In questa modalità, le persone possono sentirsi sopraffatte, poco lucide e meno capaci di costruire relazioni o prendere decisioni consapevoli.
La Modalità Responsive è consapevole e riflessiva, caratterizzata dalla capacità di rispondere in modo ponderato agli stimoli esterni. Coinvolge l’attivazione della corteccia prefrontale, supportando una regolazione emotiva più efficace e favorendo la produzione di neurotrasmettitori positivi. In questo stato, le persone sono più propense a collaborare, mantenere il focus e costruire un ambiente positivo che sostiene il benessere generale.
Climbing: È il mio sport, ma come immaginiamo, arrampicare in natura è la metafora perfetta dell’impegno quotidiano per raggiungere i nostri obiettivi.
Ogni passo richiede attenzione e studio: sapere dove posizionare mani e piedi è come pianificare ogni azione con cura. La fiducia nell’altro, nel compagno che ti assicura, rappresenta il sostegno reciproco che ci serve nelle sfide, mentre legarsi alla parete e a vicenda simboleggia la sicurezza che troviamo nella preparazione e nelle relazioni. Arrivati in cima, il panorama che si apre davanti agli occhi è la ricompensa: non solo per la fatica superata, ma per il privilegio e la soddisfazione di vedere il mondo da una prospettiva nuova, guadagnata con impegno.
Mi alleno in natura per essere allenata con i miei Clienti.
Coach: La competenza e preparazione di un coach è chiave nel ruolo di temporary manager soprattutto quando volto ad un cultural change, per guidare l’organizzazione attraverso un percorso di trasformazione con empatia, visione e ascolto. Non si tratta solo di implementare cambiamenti, ma di ispirare le persone a evolversi, creando un clima di fiducia e collaborazione. Il coach aiuta a valorizzare i talenti, allineare i valori e affrontare le resistenze, facilitando una transizione che non è solo operativa, ma culturale. Il vero successo sta nel lasciare un’eredità di crescita e consapevolezza che dura oltre il proprio intervento.
Coerenza: La coerenza rappresenta una condizione organizzativa di allineamento sistemico, in cui i comportamenti sponsorizzati (promossi e dichiarati ideali) trovano corrispondenza concreta nei comportamenti effettivamente incentivati, premiati e modellati dai leader e dall’organizzazione. È uno stato di equilibrio in cui i valori dichiarati (mission, vision, etica) si riflettono chiaramente nelle azioni quotidiane, generando un ambiente di fiducia, stabilità e collaborazione
Lo stato di Coerenza è una legge di natura. È fondamento per una Organizzazione Positiva.
Coerenza cardiaca: La coerenza cardiaca è una pratica semplice ma potente per ritrovare equilibrio e benessere. Attraverso una respirazione regolare e consapevole, cuore e mente entrano in sintonia, favorendo calma, lucidità e gestione dello stress. È come sincronizzare l’orchestra interna del nostro corpo: tutto funziona meglio, dall’umore alla concentrazione, fino alla salute fisica. Bastano pochi minuti al giorno per trasformare il modo in cui affrontiamo le sfide, con più serenità e presenza.
Basata sulle scoperte dell’HeartMath Institute, questa tecnica sfrutta la connessione tra respirazione regolare e ritmo cardiaco per creare uno stato di armonia tra cuore, mente e corpo. La ricerca ha dimostrato che, durante la coerenza cardiaca, il sistema nervoso simpatico e parasimpatico lavorano in equilibrio, riducendo lo stress, migliorando la concentrazione e rafforzando il sistema immunitario. Durante la coerenza cardiaca, onde cerebrali e ritmi cardiaci si sincronizzano, creando uno stato di flusso che aumenta la resilienza emotiva e riduce gli effetti negativi di stress cronico. Dr. Rollin McCraty, direttore della ricerca all’HeartMath Institute, afferma che questa pratica non solo migliora il benessere personale, ma può anche creare un effetto positivo nei gruppi, grazie alla risonanza emotiva e alla connessione tra le persone.
Competenza: La felicità, intesa come competenza, non è solo un’emozione passeggera, ma una capacità che si può coltivare e allenare. È il risultato di scelte consapevoli, abitudini positive e una mentalità orientata al benessere. Come qualsiasi competenza, richiede pratica, attenzione e consapevolezza, permettendoci di affrontare le sfide con resilienza
Comunicazione: La capacità di comunicare in modo chiaro, coerente e autentico è il cuore del successo, sia tra le persone che all’interno di un’organizzazione. Messaggi trasparenti e allineati creano fiducia, facilitano la collaborazione e permettono a tutti di lavorare verso obiettivi comuni. Quando la comunicazione è efficace, non solo i progetti prosperano, ma l’organizzazione stessa si rafforza, diventando un ambiente in cui le idee circolano liberamente e le relazioni si costruiscono su solide basi di comprensione reciproca.
Creatività: La intendiamo con la capacità di mettere insieme informazioni, strumenti e risorse per trasformare idee in soluzioni concrete e raggiungere i propri obiettivi. Che si tratti di un individuo, una comunità o un’organizzazione, la creatività prospera in un ambiente collaborativo e libero da giudizi, dove anche le intuizioni più abbozzate possono evolversi in soluzioni straordinarie se incoraggiate e sviluppate con cura.
Cura: Promozione di valori aziendali che riflettono l’importanza del rispetto e della cura reciproca. Avere Cura significa sintetizzare ascolto, attenzione, accoglienza, gentilezza e uno stile elegante nei comportamenti. È un approccio che unisce sensibilità e forza, perché prendersi cura degli altri richiede anche coraggio. Non a caso, si può parlare di “curaggio“: la capacità di agire con cuore e determinazione per creare un ambiente in cui le persone si sentano viste, rispettate e valorizzate.
D
Disciplina: La disciplina è la condizione organizzativa positiva di ordine, in cui la coerenza tra i comportamenti sponsorizzati e quelli effettivamente incentivati viene sistematicamente applicata attraverso strutture, regole e pratiche condivise. È una forza stabilizzante che traduce i valori dichiarati in azioni concrete e ripetibili, riducendo l’ambiguità e promuovendo un senso di ordine, prevedibilità e sicurezza emotiva.
E
Emozioni: Le emozioni sono stati mentali e fisici che ci aiutano a rispondere a stimoli interni o esterni, siano essi naturali o appresi. Coinvolgono il corpo, attraverso riflessi e reazioni fisiologiche, e la mente, con pensieri e percezioni, spesso anche inconsci. Sono un meccanismo evolutivo che ci permette di affrontare situazioni significative, guidando le nostre azioni e adattandoci al mondo che ci circonda.
Eleganza: L’eleganza, intesa come attenzione verso gli altri, è l’arte di esprimere cura e gentilezza con grazia e rispetto. È un antidoto all’egocentrismo, perché ci spinge a considerare i bisogni e le emozioni altrui, trasformando ogni gesto in un atto di equilibrio e armonia. L’eleganza non è solo forma, ma sostanza: un modo di essere che eleva le relazioni e crea connessioni autentiche, dove il valore dell’altro viene riconosciuto e celebrato.
Energie: Le quattro energie – Fisica, Mentale, Emotiva e Spirituale – rappresentano i pilastri del nostro equilibrio e delle nostre performance. L’energia fisica ci dà vitalità e resistenza, quella mentale ci permette di focalizzarci e risolvere problemi, l’energia emotiva alimenta le relazioni e la motivazione, mentre quella spirituale ci connette ai nostri valori e al senso profondo di ciò che facciamo. E’ importante non trascurarle e nutrirle o con le giuste pratiche. Altresì fondamentale creare ambienti sociali e organizzativi che evitino di drenarle eccessivamente.
Epigenetica: L’epigenetica è la scienza che dimostra come le nostre scelte di vita – alimentazione, movimento, emozioni e ambiente – possano influenzare l’attivazione o il silenziamento dei nostri geni. Non cambia il nostro DNA, ma modula il suo funzionamento, permettendoci di avere un ruolo attivo nel nostro benessere e in quello delle generazioni future. Siamo più padroni della nostra salute di quanto si pensi.
Eroe: Ognuno di noi è Eroe. Ognuno di noi compie atti eroici. Ognuno di noi ha a disposizione i propri Super Poteri da Eroe. Attenzione: non sono standard. Sono peculiari di ogni persona, del suo Essere, costruiti dalla propria esperienza, background e volontà. Ogni forma di Coraggio è un super potere di un Eroe. Dobbiamo solo cercare e capire dove siamo eroi e metterlo a nostro e altrui servizio.
Essere: Pone la massima potenza all’autenticità e alla presenza, come piena partecipazione al momento presente, alla consapevolezza del qui ed ora. Contribuisce a creare relazioni genuine e solide, favorendo espressione de sé, intesa come scoperta e trasformazione interiore, ossia creatività e crescita. Le persone non si identificano con quello che possiedono, ma con quello che fanno e come vivono, liberi dall’attaccamento alle cose.
Etica: (del Business) Per Etica si intende ogni riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo per indicare quale sia il vero. Oggi gli esseri umani stanno evolvendo rapidamente: siamo meglio informati, meglio connessi, più intelligenti, più consapevoli e alla ricerca di significati per il nostro agire. Valori come l’empatia, l’educazione, la compassione e il rispetto sono diventati fondamentali.
Evolutivo: Nel contesto del business evolutivo, il termine “evolutivo” si riferisce a un approccio alla gestione e alla leadership che vede l’organizzazione come un organismo vivente in continua crescita e trasformazione. Rappresenta un cambio di paradigma e si basa sull’idea che le aziende possano evolversi non solo per adattarsi ai cambiamenti esterni, ma anche per realizzare un potenziale più alto, favorendo un ambiente di lavoro più umano, sostenibile e innovativo. Le sue caratteristiche principali sono crescita continua e adattabilità, scopo e significato, leadership distribuita, autenticità e trasparenza, cultura collaborativa ed inclusiva, innovazione gruidata dai valori. Esempi di Business Evolutivo sono:
- Patagonia, che unisce profitto e attivismo ambientale, spingendosi oltre il tradizionale modello di business.
- Buurtzorg, un’organizzazione sanitaria olandese, nota per la sua struttura auto-organizzata e centrata sul paziente.
- Salesforce, che integra pratiche di filantropia e benessere dei dipendenti nelle sue operazioni quotidiane.
F
Fare: il concetto di “fare” è contrapposto al concetto di “essere” e rappresenta un cambiamento profondo nel modo in cui misuriamo il valore di individui e organizzazioni. Tradizionalmente, il mondo del lavoro e dell’economia premia l’azione, la produttività e l’accumulo di risultati tangibili, mentre un approccio più evoluto riconosce il valore intrinseco delle persone e delle aziende, indipendentemente da meri indicatori quantitativi. In un sistema basato sull’“essere”, il valore non si misura più in base a cosa fai o quanto produci, ma in base a chi sei e quale trasformazione generi attorno a te. Il vero successo non sta nell’accumulare, ma nel lasciare un segno positivo attraverso consapevolezza, visione e connessione autentica con gli altri.
Felicità: La felicità eudaimonica è un concetto filosofico che deriva dal termine greco eudaimonia (εὐδαιμονία), usato principalmente da Aristotele. A differenza della felicità edonica, che si basa sul piacere e l’assenza di dolore, la felicità eudaimonica riguarda il pieno sviluppo delle proprie potenzialità, il vivere secondo virtù e il raggiungimento di uno scopo significativo nella vita. Per Aristotele, l’eudemonia è il bene supremo dell’essere umano e si ottiene attraverso l’uso della ragione, l’esercizio delle virtù e la realizzazione del proprio potenziale. Questo concetto è ancora oggi al centro di molte teorie sul benessere psicologico, come quelle di Martin Seligman nella psicologia positiva. Il concetto di felicità eudemonica è fondamentale in ambito Business per portare un vero cambiamento culturale. Mentre la felicità edonica (basata sul piacere e sul comfort immediato) potrebbe tradursi in benefit aziendali come premi, eventi o spazi di relax, la felicità eudemonica si concentra su aspetti più profondi e duraturi, come:
Senso di scopo e realizzazione → Creare un ambiente in cui i dipendenti percepiscano che il loro lavoro ha valore e impatto.
Crescita e sviluppo personale → Favorire la formazione, il mentoring e opportunità di crescita professionale.
Cultura aziendale basata su valori e virtù → Incentivare il rispetto, la collaborazione e il riconoscimento dei meriti.
Autonomia e coinvolgimento → Dare ai dipendenti libertà decisionale e un ruolo attivo nella strategia aziendale.
Dobbiamo impegnarci a creare un ambiente in cui le persone possano fiorire, esprimere il loro potenziale e trovare un significato più profondo in ciò che fanno.
Fiducia: Fiducia è un atto di apertura e affidamento verso qualcosa o qualcuno, basato su una combinazione di ragione, esperienza e intuizione. In ambito lavorativo è elemento essenziale per creare un ambiente lavorativo in cui i dipendenti si sentano valorizzati, supportati e liberi di esprimere il proprio potenziale. Non si tratta solo di affidabilità operativa, ma di una relazione basata su trasparenza, rispetto reciproco e coerenza tra valori aziendali e azioni concrete. Una cultura di fiducia permette ai lavoratori di sentirsi coinvolti, motivati e responsabili.
Filosofia: La filosofia significa amore per la sapienza ed è un insieme di ragionamenti e processi logici volti a comprendere la natura e la realtà nella loro essenza. Con il progresso delle scienze, sono nate nuove discipline, come la Filosofia della mente, che studia il rapporto tra coscienza, cervello, corpo e mondo. Questo approccio trova applicazione anche nel business, dove favorisce il pensiero critico, l’etica e una visione strategica. Stimola l’innovazione attraverso il confronto, aiuta a gestire il cambiamento e i conflitti interni e supporta la costruzione di modelli aziendali sostenibili, in grado di coniugare crescita economica e valori.
Fractional Manager: analogo di Temporary manager
G
Generosità: Si manifesta nella capacità di creare valore oltre il semplice profitto, investendo nelle persone, nelle relazioni e nella comunità aziendale. Un’azienda che adotta questo approccio favorisce un ambiente di lavoro inclusivo, dove il successo individuale è connesso a quello del gruppo. Inoltre, si riflette nelle scelte strategiche orientate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, con l’obiettivo di costruire un impatto positivo duraturo.
Gentilezza: La data del 13 novembre è stata scelta perché ricorda il giorno d’inizio della conferenza del World Kindness Movement svoltasi a Tokyo nel 1997, che portò alla firma della Dichiarazione della Gentilezza con l’obiettivo di promuovere l’attenzione e il rispetto verso il prossimo, la cortesia nei piccoli gesti quotidiani, la pazienza e la cura. Negli ultimi anni, sono nati diversi movimenti dedicati alla gentilezza, sia a livello globale che locale, con l’intento di valorizzare il suo impatto positivo nella società, nelle aziende e nelle comunità. In un mondo sempre più veloce e competitivo, questi movimenti sottolineano l’importanza di un cambiamento culturale, in cui empatia e collaborazione possano migliorare le relazioni interpersonali e il benessere collettivo. La gentilezza non è solo un gesto simbolico, ma un elemento strategico per costruire ambienti più armoniosi, incentivare la fiducia e favorire una crescita sostenibile, sia a livello personale che professionale.
Gioia: La gioia è un’emozione intensa e immediata, spesso legata a un evento specifico o a un’esperienza che suscita entusiasmo e vitalità. È fugace, spontanea e può manifestarsi in piccole cose, come un sorriso inaspettato o un momento di condivisione. La felicità, invece, è uno stato più profondo e duraturo, che deriva da un equilibrio interiore e da una visione complessiva della propria vita. Mentre la gioia esplode nel presente, la felicità si costruisce nel tempo, alimentata da significati, relazioni e scelte che danno valore all’esistenza.
Gratitudine: La gratitudine è un atteggiamento che rafforza i legami tra individui e crea un clima di fiducia e collaborazione. In un contesto sociale e lavorativo, esprimere riconoscenza favorisce motivazione, benessere e senso di appartenenza, contribuendo a relazioni più solide e autentiche. Questo approccio non solo migliora l’ambiente in cui si opera, ma genera un effetto positivo che si riflette sulle dinamiche quotidiane, stimolando empatia e rispetto reciproco. La gratitudine, così come la gentilezza, diventa un motore di cambiamento che porta a una cultura più inclusiva e consapevole, capace di integrare valori umani e crescita sostenibile.
Guariglione: Intesa come Healing Organizations, ossia Organizzazioni Evolutive. Sono le Org+ che cambiano radicalmente prospettiva e dimostrano che è possibile ed è redditizio. Prendere decisioni che migliorino la vita dei propri dipendenti, trasformare i luoghi di lavoro in ambienti di ispirazione e crescita, diminuire concretamente l’impatto ambientale, generare benefici per le comunità: sono tutte azioni che, sul medio termine, si rivelano non solo profittevoli, ma anche soddisfacenti per tutti gli stakeholder. Insomma, non il business del bene, ma del business come strumento per generare effetti benefici. È il fondamento del Capitalismo Consapevole, di cui il pioniere è Raj Sisodia.
H
Happiness: Leggi Felicità.
Healing: leggi Guarigione.
I
Intuizione: Il termine deriva dal latino intueor (composto da in = «dentro», + tueor = «guardare», cioè «entrar dentro con lo sguardo»), rappresenta una forma di sapere non spiegabile a parole, che si rivela per lampi improvvisi. L’intuizione è la capacità di comprendere o percepire qualcosa senza un ragionamento logico esplicito, spesso guidata dall’esperienza e dalla percezione immediata di una situazione. Nel contesto del business, diventa funzionale perché permette di prendere decisioni rapide e strategiche in situazioni incerte o complesse, dove i dati completi o una valutazione razionale potrebbero non essere immediatamente disponibili. Le intuizioni sono spesso il frutto di un processo subconscio che integra conoscenze, esperienze pregresse e segnali del contesto, e possono portare a soluzioni innovative o opportunità competitive che altrimenti potrebbero sfuggire.
Io: Il concetto di “IO” in contrapposizione a “NOI” si radica nella distinzione tra un orientamento individualista e uno collettivo. “IO” rappresenta una visione centrata sull’individuo, in cui l’attenzione è rivolta prevalentemente a sé stessi, ai propri desideri, bisogni e percezioni, spesso a discapito degli altri. Questo egocentrismo può ostacolare la crescita collaborativa, poiché una persona che si identifica principalmente con il proprio “IO” tende a vedere le cose in modo ristretto, basato sul proprio punto di vista e su ciò che serve per il proprio benessere.
Un approccio egocentrico è spesso caratterizzato dalla ricerca di gratificazione immediata e dalla difficoltà a riconoscere i bisogni degli altri, con un conseguente isolamento rispetto alla possibilità di un lavoro comune o di una crescita condivisa. Se una persona si concentra solo su sé stessa, la sua capacità di entrare in empatia con gli altri e di lavorare per obiettivi comuni risulta compromessa. Non c’è spazio per la collaborazione, perché l’attenzione è rivolta solo al proprio io.
L
Leadership: È buffo parlare di leadership qui, poiché è proprio materia principale del mio lavoro. Inoltre, è argomento quotidiano nel business, per non rischiare di essere banale e ripetitiva e non esaustiva mi limito a darne una descrizione da vocabolario.
In ambito business dovrebbe, in tutte le sue declinazioni , significare solo la leadership (che viene intesa come capacità di influenzare, anche se spesso viene estesa al ruolo manageriale, anche se così non è ( si può essere manager senza essere leader e viceversa). Dal momento che l’influenza sociale è comunque sempre un processo reciproco, quello che caratterizza i leader è che possono influenzare gli altri nel gruppo più di quanto siano influenzati loro stessi. Per questo motivo nelle più recenti teorie sulla leadership ci si propone di ritenere la leadership una relazione.
Lettura: Oltre all’implicita esortazione al continuos learning e quindi a non farsi bastare notizie rapide e poco approfondite, questa parola sta qui, perché è parte integrante del mio essere. Mi piace impegnarmi in letture ad alta voce, curando dizione e tono, per volontariato leggo per Unione Ciechi e scopro quanto questo semplice atto di generosità si trasformi in atto di cura per me, regalandomi momenti di svago, arte e senso di utilità.
M
Montagna: Salire su una montagna è un’esperienza che va oltre il semplice atto fisico, è un viaggio che richiede impegno, determinazione e una visione chiara degli obiettivi. Ogni vetta, che si staglia fiera all’orizzonte, rappresenta un traguardo ambito, ma raggiungerla non è mai semplice. Il tragitto dalla base alla cima è un cammino che sfida sia il corpo che la mente. La fatica si fa sentire, soprattutto durante le prime fasi della salita, quando ogni passo sembra gravoso. Eppure, è proprio questa difficoltà a forgiarci, a insegnarci l’importanza delle soste intermedie, quei momenti di pausa che permettono di rifiatare e di riorientare le proprie forze. Queste tappe non sono mai casuali: ogni sosta è una riflessione sul cammino percorso e un’occasione per valutare i progressi. Gli obiettivi parziali, ovvero le mete che ci prefiggiamo lungo il percorso, diventano così strumenti per misurare la nostra resilienza e per rimanere motivati. Non importa quanto lontano sembri l’obiettivo totale, la vetta finale, perché ogni piccolo passo compiuto ci avvicina a essa. È proprio questa combinazione di fatica, pazienza e determinazione che fa sì che la salita, pur faticosa, diventi un cammino gratificante.
Non assomiglia vagamente alle nostre sfide business, di qualsiasi declinazione? Ma anche private, no?
N
Noi: “NOI” implica una visione in cui il benessere collettivo e l’interesse per gli altri diventano centrali. In un contesto “NOI”, la cooperazione, la condivisione delle risorse e la crescita comune sono aspetti fondamentali. Qui l’individuo è in grado di integrarsi in un gruppo e di vedere se stesso come parte di qualcosa di più grande, dove la realizzazione personale è spesso legata al successo e al progresso dell’intero gruppo.
Pertanto, la contrapposizione tra “IO” e “NOI” non riguarda solo un cambio di prospettiva, ma anche un cambiamento nelle priorità: mentre l'”IO” è più orientato all’autosufficienza e alla competizione, “NOI” è il riconoscimento che, attraverso la collaborazione e il rispetto reciproco, si può ottenere una crescita più equilibrata e sostenibile.
O
Organizzazioni Positive: L’Organizzazione Positiva è un luogo in cui le persone fioriscono in relazione con altre e ottengono risultati individuali e collettivi che hanno senso e superano le aspettative.
Organismo: L’organismo è un ente strutturato in corrispondenza di esigenze tecniche o funzionali specifiche. Un organismo vivente è un’entità soggetta alle leggi del mondo fisico e al controllo da parte dei sistemi che esprimono l’informazione in esso contenuta.
Un’organizzazione può essere vista come un organismo vitale, ossia concepita come un sistema complesso e dinamico, dove ogni sua parte gioca un ruolo cruciale per il benessere e il funzionamento dell’intero corpo. Come un organismo, essa è composta da differenti sezioni interconnesse, ognuna con specifici compiti e funzioni, ma tutte dipendenti l’una dall’altra per garantire la sopravvivenza e la crescita. Le persone che la compongono sono i suoi “organi”, ognuno impegnato nel proprio ruolo, ma con la consapevolezza che solo attraverso una continua interazione e comunicazione si raggiunge l’equilibrio. Così come in un corpo vivente, le risorse devono essere gestite in modo efficiente, i flussi di informazione devono circolare senza ostacoli, e i processi devono essere adattabili alle circostanze mutevoli dell’ambiente esterno. La salute dell’organizzazione dipende dalla sua capacità di auto-regolarsi, di evolvere in risposta ai cambiamenti e di mantenere una visione a lungo termine. Ogni “malattia” che la colpisce, sia essa un conflitto interno o una crisi esterna, può compromettere il suo funzionamento complessivo, ma, con una risposta adeguata, può recuperare e tornare a crescere. Come un organismo, un’organizzazione è in continua evoluzione, sempre alla ricerca di un equilibrio dinamico tra le sue esigenze interne e le sfide che arrivano dall’esterno.
Osmosi: Il concetto di osmosi può essere inteso come il flusso continuo e il trasferimento di informazioni, risorse e competenze tra le sue diverse parti. Proprio come in un organismo biologico, dove le sostanze passano attraverso le membrane cellulari per mantenere l’equilibrio e la funzionalità, in un’organizzazione l’osmosi rappresenta la capacità di scambio tra i vari settori, team o individui, senza la necessità di forzature esterne. Questo scambio avviene in modo naturale e fluido, alimentato dalla cultura dell’organizzazione e dalla volontà di cooperare.
P
Poesia: Sta qui nella wiki Sam+ perché fa parte delle mie Routine del benessere, uno degli strumenti che utilizzo per avere cura di me e ricaricarmi di energia per la missione che mi sono scelta. Ognuno di noi può scegliere le attività che più risuonano dentro di sé, sono essenziali e potenti per sentirsi autentici, realizzati e per ricaricare una delle 4 energie. In questo caso la Poesia, lo scrivere, ricarica la mia energia Emotiva.
Positivo: Importante in tutto il mio sforzo per accompagnare il cambiamento è dare una accezione positiva, vertendo la rotta dal drenare e togliere energia, verso ricreare e alimentare energie positive. E’ e sarà parola e concetto fondamentale e ripetuto del percorso con me.
Psicologia: La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l’uso del metodo scientifico.
Q
Quiete produttiva: termine che esprime l’equilibrio tra efficienza e benessere in un’organizzazione positiva. Rappresenta un ambiente in cui le persone lavorano con serenità, senza stress eccessivo, ma con energia e motivazione, ottenendo risultati eccellenti senza sacrificare il loro benessere.
R
Resilienza: In fisica resilienza è la capacità di un materiale di assorbire energia se sottoposto a deformazione elastica. Analogamente, viene definita resilienza la capacità degli individui e delle organizzazioni di far fronte allo stress e alle avversità uscendone rafforzati, di saper resistere e di riorganizzare positivamente la propria vita e le proprie abitudini a seguito di un evento critico negativo
Ridere: Ridere, pur essendo un comportamento naturale e sociale, è un processo complesso che coinvolge diverse aree del cervello, tra cui quelle legate ai processi cognitivi, alle emozioni e al controllo dei movimenti. La sua funzione sociale è fondamentale, in quanto favorisce le interazioni e la creazione di legami tra le persone. Studi osservazionali dimostrano che la risata è parte integrante delle conversazioni, non solo in risposta a battute, ma anche a semplici affermazioni. Dal punto di vista evolutivo, la risata potrebbe risalire a milioni di anni fa, emergendo come un comportamento vantaggioso per la sopravvivenza, favorendo la coesione e la non-aggressività all’interno dei gruppi sociali. In ambito business, la risata gioca un ruolo cruciale nel rafforzare le relazioni interpersonali, nel migliorare la comunicazione e nel promuovere un ambiente di lavoro positivo, dove il consenso e la comprensione reciproca sono essenziali per il successo delle dinamiche di gruppo. Inoltre si stanno sviluppando tecniche di “edutainment”, proprio orientati ad usare la risata come strumento.
Risuonare: Risuonare è un termine che mi piace molto, in fisica significa entrare in risonanza, ossia quando una forza esterna agisce su un sistema fisico con una frequenza capace di amplificare il moto del sistema stesso. Ed è mia missione creare quella frequenza che amplifica moti positivi.
S
Spinta Gentile : Il concetto di “spinta gentile” (o nudge) si riferisce all’uso di interventi psicologici e comportamentali per influenzare le decisioni delle persone senza costringerle o limitare le loro opzioni. L’idea alla base della spinta gentile è quella di orientare le scelte in una direzione che sia vantaggiosa per l’individuo o per la società, ma lasciando comunque spazio alla libertà di scelta. Questi interventi sono progettati per sfruttare le inclinazioni naturali e i bias cognitivi delle persone, come la tendenza a scegliere l’opzione predefinita o a seguire il comportamento degli altri, senza manipolare in modo evidente le decisioni.
T
Temporary manager: Il Temporary Manager, anche conosciuto come Fractional Manager, (manager a tempo o interim manager), è un professionista con esperienza e competenze avanzate cui viene assegnato l’incarico di gestire particolari aspetti di un’impresa, di un ramo d’azienda o di un business, per un determinato periodo di tempo.
Lo scenario imprenditoriale italiano fortemente caratterizzato dalla presenza di aziende di piccole e medie dimensioni, che spesso necessitano di competenze manageriali trasversali di alta qualità a fronte di una limitata disponibilità di budget, risorse e conoscenze interne.
La rapida acquisizione di competenze strategiche, tecnologiche e operative avanzate risulta, dunque, fondamentale per le imprese che vogliono mantenere un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo e migliorare le proprie capacità di gestione
Le differenze tra un consulente e un temporary manager sono prevalentemente collegate al grado di indipendenza decisionale. Anche Il temporary manager si distingue per la sua marcata attitudine manageriale e per il profilo psicoattitudinale fortemente orientato a esercitare un ruolo di leadership presso l’azienda ospitante.
Trekking: Vedi monatgna
U
Umiltà: Dovrebbe essere una delle caratteristiche distintive di un vero leader, che deve preoccuparsi di cosa sia giusto (e non di chi ha ragione), e pensare poco a se stesso a vantaggio del team e dell’organizzazione.
V
Vetta: Vedi Montagna
Vision: Termine usato per indicare la proiezione del contesto e dello scenario futuri in cui l’impresa intende operare. Esprime uno scopo da ottenere a lungo termine. La vision identifica al meglio il sogno dell’imprenditore e l’idea che personalmente ha della sua azienda ed indica la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi e incentiva all’azione. In un contesto di organizzazione positiva è una guida ispiratrice che motiva e incita all’azione, spingendo l’intero team verso un obiettivo comune che non solo genera valore, ma può anche portare a un cambiamento positivo, più consapevole e allineato con il benessere collettivo.
Z
Z di… Zorro, perché bisogna sempre essere un pochino SuperEroi!
E allora perché no? Ho giocato con la complicità del l’intelligenza artificiale per divertirmi a trovare analogie e sentirmi un pochino Supereroe!
Zorro come simbolo di intervento temporaneo ed efficace:
Zorro è un eroe mascherato che interviene in modo rapido e deciso per risolvere problemi specifici. Questo lo rende un’analogia perfetta per il temporary manager, una figura che entra in azienda per affrontare situazioni critiche, risolvere problemi complessi o gestire transizioni. Come Zorro, il temporary manager non è pensato per restare a lungo, ma per lasciare un segno indelebile (la sua “Z”) prima di uscire di scena.
Zorro e la leadership con empatia:
Zorro agisce sempre per il bene delle persone, combattendo le ingiustizie e proteggendo i più deboli. Il Chief Happiness Officer incarna una missione simile, ma all’interno dell’organizzazione, promuovendo il benessere e la felicità dei dipendenti. Come Zorro, il CHO utilizza strumenti creativi e mirati per migliorare il clima aziendale, spesso affrontando resistenze o sfide culturali.
Il mantello di Zorro come metafora della multifunzionalità:
Zorro indossa un mantello, simbolo del suo approccio versatile e poliedrico. Questo può essere associato al temporary manager, che deve adattarsi rapidamente a contesti diversi, e al CHO, che deve essere in grado di indossare “molti cappelli” per soddisfare esigenze emotive, organizzative e strategiche.
La “Z” di Zorro come firma distintiva:
La “Z” che Zorro lascia dietro di sé potrebbe rappresentare un risultato tangibile e significativo che il temporary manager e il CHO portano in azienda. Per esempio:
Il temporary manager lascia processi migliorati, obiettivi raggiunti o crisi risolte.
Il CHO lascia una cultura aziendale più felice, collaborativa e produttiva.
Entrambi, come Zorro, operano con discrezione ma lasciano una traccia indelebile.
Zorro e la strategia silenziosa:
Zorro lavora nell’ombra e utilizza l’elemento sorpresa, un concetto che può essere applicato al temporary manager che entra rapidamente in azione senza stravolgere le dinamiche quotidiane, e al CHO che agisce con sottigliezza per cambiare la cultura aziendale senza forzature.